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VERSO LA PIENEZZA DI VITA

 

“Benvenuti in questa casa destinata alla riconciliazione e alla santificazione delle nostre anime, al ripensamento dei ministeri e degli apostolati. È dono preziosissimo tra i tanti preziosi doni da Gesù Maestro concessi alla Famiglia Paolina e non solo alla Famiglia Paolina. Più di tutto la grande gioia di rivederci, di pregare e vivere assieme, di incoraggiarci vicendevolmente, di riconfermare e ripetere la nostra donazione al Signore”.

Queste parole del beato Giacomo Alberione mi hanno accolta e accompagnata nell’esperienza degli Esercizi spirituali per Animatori della Famiglia Paolina, tenutisi lo scorso novembre, presso la Casa Divin Maestro di Ariccia. In queste parole è racchiusa l’esperienza che ho vissuta.
Sono arrivata pensando che, nonostante le varie difficoltà e la stanchezza, sarebbe stata sicuramente un’opportunità di preghiera intensa e di ascolto della Parola di Dio. Mi sono subito resa conto che il Signore mi aveva preparato all’incontro con Lui attraverso l’approfondimento di un percorso biblico sulla virtù della “fortezza”, facendomi scoprire che il modo di agire del Signore è sempre attraverso la “debolezza” dell’uomo: “Quando sono debole, è allora che sono forte”.
Dio sceglie Davide, il più giovane dei suoi fratelli, neppure considerato, ed egli affronta Golia nel nome del Signore con sole tre pietre; Gedeone riporta la vittoria sull’esercito nemico con un pugno di uomini; Maria è una ragazza povera e sconosciuta; Gesù accetta l’apparente sconfitta della Croce; S. Paolo ha il coraggio della “stoltezza della predicazione” annunciando “Cristo e Cristo crocifisso”…Così sono stata introdotta in questi Esercizi! Gli ultimi capitoli degli Atti degli Apostoli (dal cap. 21 al 28), dove si narra la “via crucis” di S. Paolo, in un crescendo della sua conformazione a Cristo sofferente, sono stati il percorso seguito. “La missione autentica porta alla conformazione piena al mistero di Cristo, che per Paolo si traduce in un’esperienza di arresto ingiustificato e nel mancato sostegno della Chiesa madre di Gerusalemme. In catene, Paolo, e con lui il Vangelo, raggiungeranno tuttavia il cuore dell’impero romano.

Con Cristo anche la via crucis dell’apostolo si trasfigura in una via luminosa per la diffusione del Vangelo”. Paolo abbandonato, usato, deriso, consegnato, diventa vivo più che mai, perché la solapotenza di Cristo può agire liberamente attraverso la sua debolezza.
Tutto ciò che l’Apostolo ha vissuto è stato attualizzato e riportato all’esperienza di ciascuno, attraverso un parallelo con il “Donec formetur”: vivere l’oggi per aprirsi al dono del domani. Ognuno è stato fortemente invitato a ritrovare il suo fondamento nella centralità di Cristo. Solo in Lui si possono compiere le grandi opere di Dio, che non saranno più solo frutto di sforzo, di volontà, di passione o di capacità personali, ma di tutti questi elementi vissuti in noi dalla persona del Cristo stesso. “Solo il Cristo vive, pensa, prega, soffre, ama, opera, vuole, muore e risorge in noi”. Tutto questo è stato vissuto in un clima di grande silenzio, di preghiera e di comunione tra i partecipanti provenienti dalle varie Congregazioni della Famiglia Paolina: sacerdoti della Società S. Paolo, Paoline, Pie Discepole, Pastorelle e Annunziatine. Intensa è stata l’esperienza dell’Adorazione notturna e, durante una delle Celebrazioni eucaristiche, l’invocazione dello Spirito Santo sull’assemblea da parte di tutti i sacerdoti concelebranti: “Egli (lo Spirito), che non ha difficoltà a farci risorgere da difetti o anche da colpe passate, ci rende prolungamento di Gesù, suoi testimoni, apostoli autentici, veri donatori di vita!”. Ringrazio il Signore per questa opportunità “di riposo e di santità”, con la quale mi ha chiamato “in disparte” per accendere di nuovo il mio cuore e farmi vedere e gustare tutta la ricchezza del dono che mi ha fatto attraverso il carisma del beato Alberione, una ricchezza di cui essere consapevole sempre e sempre di più per condividerla nella mia vita quotidiana con ogni persona.

Margherita G.

 

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