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IN DISPARTE CON IL MAESTRO
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Riportiamo stralci della meditazione con la quale il Primo Maestro traccia gli obiettivi del corso di Esercizi Spirituali straordinario della durata di un mese, tenuto a 95 sacerdoti e 30 discepoli paolini radunati nella Casa Divin Maestro di Ariccia nell’aprile 1960. Le “50 istruzioni”, frutto di tale mese, sono raccolte nell’Ut perfectus sit homo Dei. La meditazione si trova alle pp. 41-53 del volume. Benvenuti, cari Fratelli, […] primo fine di questo corso di SS. Esercizi: aggiornamento della nostra vita alle Costituzioni. Senso preciso: il buon cristiano deve ogni giorno aggiornare o conformare meglio l’andamento della sua vita al Vangelo; il buon religioso deve ogni giorno aggiornare o conformare meglio la sua vita alle sue Costituzioni, che, secondo Pio XI, sono l’applicazione concreta del Vangelo alla pratica dei consigli evangelici, per la perfezione e per l’apostolato. Dovremo perciò leggerne tutti gli articoli, distribuendoli nel corso del mese. In questo primo incontro: leggere gli articoli fondamentali per trattenerci poi sopra i due primi. Art. 1. Il fine generale della Pia Società, o Congregazione Religiosa clericale di S. Paolo Apostolo, è la gloria di Dio e la santificazione dei membri mediante l’osservanza dei tre voti di obbedienza, castità e povertà e mediante l’ordinamento della propria vita nella vita comune a norma dei sacri canoni e delle presenti Costituzioni. Art. 2. Il fine speciale della Pia Società S. Paolo consiste in questo: che i membri, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, si applichino con tutte le forze alla divulgazione della dottrina cattolica per mezzo dell’apostolato delle edizioni, cioè stampa, cinema, radio e televisione e gli altri mezzi più fruttuosi e più celeri, ossia le invenzioni fornite dal progresso umano e richieste dalle necessità e dalle condizioni dei tempi. Facciano quindi in modo i |
Superiori che tutto quello che per disposizione di Dio, il progresso sarà riuscito ad inventare nel campo della scienza umana, e delle tecniche industriali, non venga lasciato ad uso deleterio degli uomini, ma sia messo ed abbia realmente a servire per la gloria di Dio, per la salvezza delle anime, ossia per la diffusione della dottrina cattolica. Art. 3. Per conseguire questo fine speciale, la Società non intende agire a scopo di lucro: perciò non si accettino né si chiedano offerte o retribuzioni se non nella misura che è richiesta dalle necessità, dal conveniente sviluppo e dalla sicurezza della Società e delle sue opere; secondo il prudente giudizio dei Superiori. Preparazione a due rendiconti Aggiornare la nostra vita alle Costituzioni è veramente il principale scopo di questo mese paolino. Ringraziare il Signore di questa singolare misericordia: un mese di Esercizi Spirituali. Per mia parte, quando ho fatto il mese di esercizi spirituali, ne ho risentito grande vantaggio. Particolarmente si prova questo vantaggio quando si è già da alcuni anni Sacerdoti o Professi; e in modo speciale da chi si trova pressoché “a mezzo del cammin” della sua vita. La nostra vita è sempre nelle mani di Dio, tuttavia così ci esprimiamo secondo la sua durata ordinaria. Dalle esperienze passate, considerando il cammino percorso, si possono trarre molte conclusioni utili. Se la storia è maestra della vita in generale, la storia nostra particolare è maestra della nostra vita particolare. La storia della vita trascorsa è maestra per la vita che ancora si spera da Dio. Vi sono due rendiconti che ci aspettano alla fine della giornata terrena: rendiconto come individui, come cristiani e come religiosi; e rendiconto secondo la nostra posizione per l’apostolato e per il ministero. Il rendiconto è tanto più grave quanto più nella Congregazione si hanno responsabilità, e quanto più sono state le grazie che il Signore ci ha elargite. Oh! se sapessimo considerare i nostri anni passati e vedere quella duplice storia: la storia delle misericordie di Dio verso di noi; ossia come ci ha condotti “la mano di Dio che è sopra di noi”, e la storia della nostra corrispondenza alle innumerevoli grazie del Signore. “Ho sentito la mano di Dio” È utile ricordare qualche particolarità riguardante la nostra carissima Congregazione. Mi trovo vicino alla conclusione della vita, e non mi faccio illusioni; e parlo dinanzi a voi, fratelli qualificati e di molti meriti. Per tutto quanto riguarda l’istituzione delle singole parti della Famiglia Paolina, feci ogni passo guidato dall’obbedienza: l’inizio, lo sviluppo, lo spirito, l’espansione, l’apostolato. In cosa di così grande responsabilità sono stati necessari tre elementi: l’ispirazione divina ben accertata, il consiglio del Direttore spirituale, la dipendenza dai legittimi Superiori. Sono le vie che la Chiesa insegna e mette a nostra disposizione ne in vanum currerem aut cucurrissem [per non trovarmi nel rischio di correre o aver corso invano, cfr. Gal 2,2]. Furono seguite queste vie esaurientemente, servendomi dei lumi degli uomini più istruiti, pii, responsabili. Ho sentito la mano di Dio; mano paterna e sapiente, nonostante le innumerevoli insufficienze, per le quali recito con piena fiducia nell’offerta dell’Ostia: pro innumerabilibus peccatis, offensionibus et negligentiis meis [per i miei innumerevoli peccati, offese e negligenze, cfr. Messale Romano]. Le case sorsero e crebbero quasi spontaneamente, sulla traccia di quanto mi insegnarono e disposero e diedero a fare i Superiori dal 1900 in avanti. Il Can. Chiesa ebbe parte notevole; dopo il suo passaggio all’eterno riposo, mi trovai avviato sotto la direzione di un venerando Padre di Torino, che prestò anche altri aiuti alla Congregazione [si tratta di Fra Domenico Da Ovada, ofm]. Le belle vocazioni mandate dal Signore sono state e continuano ad essere tante; sono le prove esterne del compiacimento divino. Il segno del fervore in una casa è sempre il fiorire di vocazioni; poiché la vocazione e la sua riuscita sono frutto di esuberante spiritualità; diversamente si arriva soltanto a dare cristiani; e questi ancora più o meno buoni. Ciò che poi rende indiscutibile e sicurissimo il volere divino è il sigillo della Chiesa: l’approvazione definitiva, per cui la Congregazione diventa iuris pontificii, [di diritto pontificio] dopo tutte le prove e pratiche consuete e anche speciali. La Famiglia Paolina Presenteremo al Signore un secondo rendiconto: Ut referat unusquisque propria corporis, prout gessit, sive bonum sive malum [Ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male, cfr. 2Cor 5,10]: il ministero sacerdotale, l’apostolato, l’ufficio particolare. La Famiglia Paolina ora si è completata. […] Il calore e la luce vitale devono discendere dai Sacerdoti paolini, che hanno qui un grande e delicato ministero. Perciò s’impone, in secondo luogo, l’aggiornamento di essi alle diverse istituzioni: per dare quanto devono dare, in conformità alle regole del Diritto Canonico, e ricevere quel contraccambio che è conforme alla natura e allo spirito della Chiesa. Grande responsabilità! Dev’essere uno lo spirito, quello contenuto nel cuore di S. Paolo, cor Pauli, cor Christi [il cuore di Paolo era il cuore di Cristo]; sono uguali le devozioni e i vari fini convergono in un fine comune e generale: dare Gesù Cristo al mondo, in modo completo, come Egli si è definito: “Io sono la Via, la Verità, la Vita” [Gv 14,6]. Beato Giacomo Alberione |