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Nel suo cammino Gesù incontra alcune donne che, inattese, irrompono fermando per un attimo il racconto. Le loro sono piccole esistenze, semplici e ordinarie, così vicine alle nostre, che l’autore Rocco Paglia, in questo testo edito dalle Paoline, legge in chiave psicologica. Senza dottrina insegnano; senza autorità ispirano; senza nome, sono. I loro incontri con il Figlio di Dio, pur nel dramma, rasserenano e fanno gioire. Compiono piccoli gesti e in essi riversano tutta la loro anima e il senso dell’esistenza. Gesù ama ogni donna che incrocia sul suo cammino; ognuna è sola in un mondo di maschi, alla ricerca dell’Uomo. Una diversa consapevolezza muove da sempre uomini e donne nel loro rapporto con Dio: gli uni si sentono importanti nella misura in cui diventano strumenti del Suo disegno; le altre nella misura in cui ne avvertono l’amore. Nessuna meraviglia se ai piedi della croce, troviamo le donne. Sotto un cielo che più nulla ha del cielo, finalmente possono consumare tutto il loro amore per l’Uomo che muore. Nella risposta data alla donna cananea: “Non è bene prendere il pane dei figli per darlo ai cagnolini”, è racchiuso il messaggio di tutta l’opera di Gesù. Egli è venuto per Israele, le sue benedizioni sono per il popolo di Giuda. Egli non può prendere quel che a Israele è stato destinato dal Padre per darlo ai pagani o, meglio, non è ancora autorizzato a farlo. I suoi però, non hanno mangiato; dalla tavola hanno lasciato cadere non le briciole, ma l’intero Pane spezzato. La donna non si ribella, riconosce con umiltà la sua condizione e si rimette alla misericordia di Dio. Le briciole che Gesù lascia cadere non sono quelle avanzate dal pasto, ma sono la primizia del pasto preparato per tutte le genti. Così nell’incontro con la donna samaritana scopriamo che è vero solo quell’incontro in cui |