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ISLAM E OCCIDENTE

 

I fatti drammatici avvenuti nei primissimi giorni di questo nuovo anno, ci costringono non solo ad intensificare la preghiera, ma anche a cercare di conoscere qualcosa di più sull’Islam. È giunto il momento di prendere posizione su alcune questioni di particolare importanza per la convivenza. Ad esempio, un musulmano può avere più di una moglie, se risiede in un paese che non lo prevede? Può pretendere che la giustizia sia amministrata sulla base della tradizione islamica? Fino a che punto può spingersi il riconoscimento di usi e costumi in netto contrasto con i nostri? Molti hanno cercato e cercano di formarsi un opinione corretta ed equilibrata. In questo può essere di aiuto il libro Islam e Occidente. Le sfide della coabitazione edito da Lindau, scritto da Samir Khalil Samir, gesuita copto residente a Beirut, autore di una cinquantina di opere e noto in tutto il mondo come specialista dell’Oriente cristiano e delle relazioni tra Islam e Occidente. Prima domanda: cos’è l’Islam? L’Islam è una fede in Dio, è una linea di condotta, è un progetto di società, è un sistema politico. Nell’Islam non esiste una separazione tra politica e religione, per questo il presidente o monarca ha l’obbligo di difendere e diffondere usi e costumi. Ciò implica obblighi, divieti, un controllo severo dei mezzi di informazione; perfino la vita privata tra le mura domestiche e il rapporto uomo-donna è regolamentato dall’Islam, dalla politica. Vengono affrontate altre questioni con cui si trovano sempre più spesso a fare i conti le nostre pubbliche amministrazioni. Se si desidera costruire moschee come luogo di culto, bisogna garantire che esse siano tali. Purtroppo sempre più il venerdì i predicatori parlano di politica in modo provocatorio e velenoso. In campo di sanità non è sempre possibile esigere visite e cure da medici esclusivamente donne per le donne e uomini per gli uomini, con drammatiche conseguenze purtroppo già verificatesi. E poi il rispetto e la dignità della donna,

le punizioni e mutilazioni fisiche concesse,fino alla lapidazione in caso di adulterio (tra l’altro prevista solo per la donna…), le cause del terrorismo, il mondo del lavoro. Questo dimostra come la sharia sia inaccettabile in quanto sostanzialmente contraria alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo. È estremamente urgente che i musulmani, e in particolare gli intellettuali musulmani, lavorino in tutta onestà a una revisione di tutto quanto negli usi e costumi della loro cultura risulti incompatibile con la dichiarazione del 1948. Che sia stata concepita dapprima dagli occidentali è fuori dubbio, ma è altrettanto vero che essa afferma che le libertà e i diritti fondamentali riguardano ogni essere umano.

Rosaria G.