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NON RIMANERE CADUTI

 

 

I passi di Vangelo che ascoltiamo in questo tempo Pasquale ci presentano Gesù alle prese con i discepoli increduli e smarriti di fronte all’evento della Resurrezione. Da quelle prime mattine in Galilea, lungo i secoli fino ai nostri giorni, il Signore, da questa povera e difettosa umanità, riesce sempre a modellare la sua Chiesa, come un’opera d’arte, dove l’efficacia e la bellezza non dipendono semplicemente dalla buona volontà o dalla perfezione dei suoi membri, ma dalla costante azione del Padre attraverso l’opera dello Spirito Santo. Per questo la Chiesa, nonostante le sue rughe, è sempre giovane e bella. Allo stesso tempo però è necessaria la consapevolezza di un’autentica conversione all’amore misericordioso di Dio. Più volte Papa Francesco nelle sue catechesi e negli Angelus ha ricordato questa vicinanza di Dio che mai si stanca di attenderci, perdonarci, amarci.
Nel libro Non rimanere caduti, edito dalla San Paolo, Gabriele Maria Corini riprende un corso di Esercizi spirituali da lui tenuto sulle quindici malattie dell’amore cristiano, indicate da Papa Francesco durante gli auguri alla Curia romana nel Natale 2014. I temi suggeriti, con il suo solito fare schietto, non sono da considerare come un semplice rimprovero ma l’occasione, per ogni coscienza libera e onesta, di verificarsi sulle esigenze del Vangelo. Si va dal sentirsi immortale e indispensabile all’eccessiva operosità, dal mal coordinamento tra interiorità e apostolato all’Alzheimer spirituale di chi dimentica i doni e l’amore ricevuti, dalle chiacchere e pettegolezzi da vincere con la carità alla schizofrenia esistenziale, dalla faccia funerea rappresentata dal giovane ricco che rifiuta l’invito alla sequela ai circoli chiusi di chi tende a creare piccoli gruppi. Di questa patologia l’autore ci presenta numerosi esempi narrati nel Vangelo, negli Atti degli Apostoli, e nelle vicende delle comunità seguite da San Paolo. E se esiste una cura a queste malattie che portano a vivere la fede e la testimonianza cristiana in modo ipocrita, esibizionista e povero d’amore, ancora una volta la ricetta la troviamo nella magna charta delle Beatitudini. Rinvigoriti alla mensa della Parola di Dio sapremo allora riprendere a navigare nel mare della vita e della storia, non solo sperando ma organizzando la speranza, e organizzandola insieme, spinti dalla forza di un servizio fatto di tenerezza accogliente e fiduciosa, donata… perché infinite volte sperimentata.

Rosaria G.