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DIO SECONDO PAOLO

 


“O San Paolo, maestro delle genti, dal cielo la carità di Cristo ti spinga a tutti illuminare con la luce del Vangelo e a stabilire il Regno dell’Amore” (Preghiere della Famiglia Paolina). Nel nostro appuntamento mensile di invito alla lettura non poteva certo mancare uno spazio dedicato al nostro grande maestro, padre e modello. Nel libro Dio secondo Paolo, delle Edizioni Qiqajon, Rowan Williamas teologo e per dieci anni Arcivescovo di Canterbury, ci aiuta a comprendere il mondo sociale in cui san Paolo è vissuto, a cogliere la straordinaria novità del suo pensiero, ad esplorare l’universo cristiano descritto nelle sue Lettere. In queste appassionate riflessioni nutrite di studio e di preghiera, ci guida alla scoperta dell’energia e della freschezza della testimonianza paolina e mostra quanto Paolo, sconvolto dall’incontro con Cristo, sia stato coraggioso e creativo. Nella sua vita Paolo ha fatto la sconvolgente esperienza di essere accolto ed amato da quel Gesù che perseguitava, e nei suoi scritti ci conduce a superare le “immagini” di Dio acquisite, per accedere alla dirompente novità del vangelo. Saulo di Tarso appartiene ad un mondo in cui sapere esattamente dove ci si collochi è di primaria importanza. Dentro o fuori? Libero o schiavo? Ebreo o gentile? Fariseo o sadduceo? Uomo o donna? Sempre sarà portato a sfidare la dicotomia dentro/fuori, invitando a passare dalla Legge alla Grazia, dal Dio dei Patriarchi al Dio di Gesù Cristo. L’intero universo viene riorganizzato intorno alla figura di Gesù, questa è la sua idea centrale, cercando di congiungere i due estremi della persona di Gesù: da una parte Egli porta in sé l’intensità della gloria di Dio, dall’altra morendo sulla croce rappresenta quel che più drammaticamente è estraniato da Dio. Gesù nel suo soffrire, riassume l’essenza stessa dell’abbandono, l’essere senza Dio, il destino degli esseri umani lasciati a loro stessi. Essere battezzati in Cristo significa essere coinvolti in una nuova creazione, tutto ricomincia di nuovo a causa dell’amore di Gesù. Essere, come Paolo, protesi in avanti significa aspirare al futuro di Cristo, percependolo già presente nell’oggi. È la vita di Dio-Trinità che si apre a noi e vive nelle nostre esistenze: nel momento presente sì! Ma che continuerà a crescere in modo da renderci consapevoli della “profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio”.

Rosaria G.