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SANTO NATALE 2009
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Carissimi amici e familiari,
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festa cerimonia mi accorsi che il Signore crea sempre e con quante grazie interviene nel corso della storia!... Ci si rincontra con simpatia e tanta gioia; un inno alla vita!... Un vivo grazie a Lui!; chiusura dell’Anno Paolino; l’Esperienza mia nel Sudafrica! Potrei accennare tante altre occasioni, tutti i giorni vivo alla Sua presenza nella gioia! |
Natale 2008
Si, carissimi amici e familiari, Carissimi, in questo clima del Natale inserito nell’anno Giubilare di S. Paolo, ricongiungo la mia persona a quanto S.Paolo dice al suo discepolo prediletto Timoteo “Quanto a me dunque, il mio corpo sta per essere consumato e vedo che é giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, mi consegnerà in quel giorno”. (2 Tim 4,6-8) Carissimi, ora mi rivolgo più direttamente a voi, come San Paolo si rivolse ai fratelli della Chiesa di Filippi, “Fratelli non siate per nulla inquieti, ma in ogni circostanza, nell’azione di grazia, pregate e supplicate per far conoscere a Dio le vostre domande. E la pace di Dio, che sorpassa tutto ciò che possiamo immaginare, terrà il vostro cuore e la vostra intelligenza in Cristo Gesù. In fine fratelli miei, tutto ciò che é vero e nobile, tutto ciò che é giusto e puro, tutto ciò che é degno di essere amato ed onorato, tutto ciò che si chiama virtù e che merita elogi, tutto questo prendetelo in vostro conto. Ciò che voi avete imparato e ricevuto, ciò che voi avete visto ed inteso da me, mettetelo in pratica. Ed il Dio della pace sarà con voi”. (Fil. 4,6-9)
Cari amici, la Parola di Dio è nel cuore della mia vita, per dell’annuncio della Parola, attraverso il mio servizio ai poveri che continuo da tanti anni; voglio sottolineare che la stessa Parola mi spinge a servire, non soltanto per combattere la fame materiale, la miseria; questa Parola mi spinge anche a lavorare per un mondo dove tutti siano rispettati e a denunciare le ingiustizie. Ci tengo a sottolineare la necessità d’una doppia lettura: leggere la vita dei poveri alla luce delle Scritture e leggere le Scritture dal punto di vista dei poveri; essi sono sacramento del Cristo in mezzo a noi, questi poveri che ci evangelizzano. “ Ero prigioniero e mi avete visitato”. I poveri vanno sovente in prigione. Sono delle persone che si trovano in difficoltà: sociale, economica, che vengono dalla strada o che conoscono delle grandi difficoltà personali, alcolizzati, ammalati di T.B.C. ed AIDS... Le prigioni centrali di Bafoussam(P.C.B.), un mondo chiuso e sconosciuto mi é diventato famigliare. Da quattro anni, lo frequento regolarmente, in particolar modo ora, in questi ultimi mesi. La prigione é, per eccellenza, un mondo di emarginati e d’isolamento. La condizione dei detenuti non é né naturale, né umana. La vita in queste carceri é particolarmente dura e difficile: alla privazione della libertà, si aggiunge la carenza di cibo, di abiti, di spazio. E’ facile ammalarsi, anche gravamente e si rischia di morire, l’amicizia e l’ascolto caratterizzano la mia presenza nella P.C.B. La mia amicizia per i detenuti delle P.C.I. si manifesta con le seguenti iniziative: Le visite: la visita é il primo gesto d’amicizia importante. Gli interventi strutturali. Acqua potabile. Abbiamo anche appena finito di pavimentare i cortili, con cemento; e le canalizzazioni di scarico acque usate e latrine. Il sostegno alimentare: la mancanza di alimentazione e di alimentazione sana, costituisce un soprappiù d’ingiustizia. Nelle prigioni si mangia una volta al giorno, una bolla di polenta (mais) e mal preparata. Gli amici di Rimini, con la CARIM, da tre anni ci assicura due pasti completi alla settimana; integrazione con aggiunta di carne e pesce al rancio per 1.820 persone. Ora, dopo un’analisi profonda sulla mal dipartizione di questa carne e pesce scaricati nelle cucine interne, abbiamo deciso di cambiare completamente metodologia. Abbiamo preferito fare un censimento tra i ceti deboli scegliendo il gruppo minori 87; gli anziani una cinquantina; gli ammalati come TBC ed AIDS; i condannati a vita, e servire direttamente un pasto completo. Pasto preparato ogni mattina fuori dalle prigioni, e versato nel piatto di ciascuno di questi. Una catena di 300 persone, ora siamo certi che chi ha veramente bisogno: mangia. L’aiuto sanitario: per il quale mi limitavo ad assistere i casi gravi ricoverati all’ospedale Provinciale. Avevo in programma: la liberazione dei prigionieri con creazione delle “Case famiglia” e l’assistenza giuridica. Programmi che ho dovuto sospendere poiché mi si é aperta un’altra finestra: la collaborazione con l’Unione Europea rappresentata a Yaoundé, la quale mi ha adottata come collaboratrice per un aiuto a difesa dei fondi che questa favorisce alle P.C. dell’Ovest, del Litorale e del Sud –ovest Cameroun, un totale di quattro strutture assistite. Mi occupano di riunioni e seminari per migliorare giustamente l’alimentazione e lo stato di salute dei detenuti. L’UE interviene anche abbondantemente, ma nel Cameroun la corruzione resta un fattore reale, lasciando dietro di sé tutte le sue nefaste conseguenze. Con serenità, entusiasmo e tanta speranza, cerco di rispondere alla volontà di Dio che dirige la mia storia e la storia dei miei cari fratelli Camerounesi. Carissimi, con l’augurio di entrare nella comunione con Dio, accogliamo il Gesù di Betlemme, nel quotidiano della nostra vita. Auguro a tutti Buone Feste Natalizie, nella pace del Signore che sempre ci ama, sempre ed immensamente! Maria |
Natale 2007
Maria Negretto. Cameroun.
“ ... sono venuto perché voi abbiate la vita...” Vieni Signore Gesù e metti la tua dimora in me. Prepara tu il mio cuore. |
Natale 2006
A voi tutti cari amici e famigliari giungano i miei più cari e sentiti Auguri ! Quest’anno il Signore mi da di condividere una mia convinzione profonda : LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO
Ho sempre cercato di lavorare in seno ai piani nazionali di sviluppo esistenti ed inserita nella Chiesa locale . Per quanto riguarda le opere sociali; la Chiesa del Cameroun occupa un posto primordiale ed ha piena libertà d’azione. Il principio di formare e rilevare l’uomo e l’uomo tutto intero é una particolarità essenziale in una comunità dove questo uomo vive in un ambiente estremamente corrotto e stenta anche a distaccarsi da certe forme culturali inconcepibili in questo terzo millennio dove si cerca pure di viver la mondalizzazione. È anche la paura del cambiamento che si fa sentire. La Chiesa cerca di formare alla dignità ed alla speranza La Conferenza Episcopale C., ogni anno prende in mano una necessità urgente particolare, ed aiuta con programmi pastorali per una formazione umana, civile e religiosa . Ha in mano ora un progetto a largo spettro di prevenzione: HIV/AIDS attraverso educazione, formazione, sensibilizzazione di massa e capillare partendo, dalle Parrocchie.Un progetto in parternariato col Ministero della Sanità ed Organismi Internazionali. a)In seno al proggetto Pastorale Diocesano, Il Centro Sanitario di Baleng ,organizza il servizio : accoglienza per accompagnamento e cure pagliative pazienti cronici e terminali. Oltre aver messo in valore la nostra casetta terminali col ristorantino, stiamo pure ristrutturando la bella casa prevista per la ragazzine di strada, in servizio Maternità del Centro; inglobando le visite pre-natali con P.T.M. ( Prevenzione trasmissione Madre-Figlio). Proteggere il neonato dall’HIV ed accompagnamento di queste mamme anche con protocollo Triterapia se necessario dopo esame CD4. Per noi, richiede una nuova strutturazione del personale sanitario del Centro. |