L’intero insegnamento dell’apostolo Paolo parte dal e arriva sempre al mistero di Colui che il Padre ha risuscitato da morte. La risurrazione é un dato fondamentale in base al quale Paolo può formulare il suo annuncio : Colui che é stato crocifisso, e che ha così manifestato l’immenso amore di Dio per l’uomo, é risorto ed é vivo in mezzo a noi.
E così san Paolo offre un modello per tutti i tempi sul come predicare od annunciare. Il predicatore non crea nuove visioni del mondo o della vita, ma é al servizio della verità trasmessa nelle scritture; al servizio del fatto reale di Cristo, della Croce, della risurrezione . Iul suo compito é aiutarci a comprendere oggi, dietro le antiche parole, la realtà del “ Dio con noi”, quindi la realtà della vera vita. L’affermazione “ Cristo é risorto” é attuale anche per noi?.... Perché la risurrezione é per noi oggi un tema così dominante?.... Paolo dà la risposta a questa domanda all’inizio della letera ai Romani ove riferendosi al “ Vangelo di Dio ... che riguarda il Figlio suo, nato secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito in virtù della risurrezione dei morti”
(Rm 1,3-4). Paolo sa bene e lo dice molte volte che Gesù era Figlio di Dio sempre, dal momento della sua incarnazione. Gesù viene costituito Figlio di Dio “con potenza “. Gesù umiliato fino alla morte di croce può dire ora ai suoi discepoli “ Mi é stato dato ogni potere in cielo e in terra” (Mt28,18). E’ realizzato quanto dice l’Antico Testamento...” ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra”. Perciò con la risurrezione comincia l’annuncio del vangelo di Cristo a tutti i popoli- comincia il Regno di Cristo, questo nuovo Regno che non conosce altro potere che quello della verità e dell’amore. Per San Paolo la segreta identità di Gesù, più ancora che nell’incarnazione, si rivela nel mistero della risurrezione.
Per la nostra vita di fede, noi siamo chiamati a partecipare fin nel profondo del nostro essere a tutta la vicenda della morte e della risurrezione di Cristo. San Paolo dice : “siamo morti con Cristo” e crediamo che “ viviamo con lui, sapendo che Cristo risorto dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui” (Rm 6,8-9). Siamo chiamati ad una condivisione delle sofferenze di Cristo che prelude alla piena configurazione con Lui mediante la risurrezione a cui miriamo nella speanza.
Si, professiamo che Gesù é il Signore e crediamo col cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti.
Importante é il cuore che crede in Cristo e nalla fede, tocca che é Risorto. Tutti noi cristiani siamo chiamati a presentare, nella nostra storia , la verità della croce e della risurrezione.
La nostra speranza... : poter un giorno entrare anche noi con Cristo nella vera nostra patria che sta nei Cieli.
Ecco il mio augurio per tutti voi : Proseguiamo nella fede con coraggio e gioia !
Tanta fede e coraggio, serve pure a me in questo periodo dove le mie angoscie per gli ammalati terminali continuano a perturbarmi.
Angoscie per la situaione sanitaria e morale di tanti casi di fratelli camerounesi che si ritrovano già morti a qualche settimana ed alle volte a mesi, prima del vero trapasso...
Rimuoverne le cause si presenta una battaglia dura e lunga... ci sono di mezzo le tradizioni , le credenze.. la cultura africana...
Dal 2004, partendo dal Centro Baleng, si sensibilizza individualmente ed in campagne di massa, la populazione , sull’importanza e la convenienza del centro : Cure Palliative... Le orecchie di certe persone , si radrizzano per ascoltare ed accettare, ma il contesto sociale subito scoraggia e fa ritornare indietro ... “ No , non possiamo portare i nostri ammalati terminali da voi, per noi portarli lì, vuol dire condurli direttamente alla morte... “Lì al Centro Cure Palliative, si muore”!... Fatalismo... ignoranza ?.. Gli stessi muoiono ugualmente , ma in quali condizioni!!
Il Centro Cure Palliative vorrebbe salvaguardare un minimo di dignità umana anche in fin di vita !
Costatiamo che nell’anno 2008, solo 26 ospiti, tra i quali 12 casi di tumori generalizzati e 12 AIDS all’ultimo stadio; 2 diabetici con complicazioni renali e tumore al pancreas . 26 casi sono stati condotti da noi, la maggioranza si, sono deceduti, ma medicalmente , psicologicamente , moralmente e spiritualmente accompagnati, tanto che una certa serenità ha invaso questi pazienti... qualcuno acquista pure il desiderio di partire presto perché stanco... Le famiglie riconoscono la diverssità di un fin di vita al Centro... che altrove come a domicilio del paziente , dal guarritore tradizionale o all’ Ospedale pubblico Apprezzano e dopo le loro funzioni di ossequie al villaggio, vengono pure a ringraziare per l’assistenza . Il Centro Cure Pagliative risulta ora ben attrezzato sia in risorse umane, personale locale formato e cosciente; medicinali pronti alla ricorrenza ;un Medico Diocesano che viene saltuariamente per controlli od a richista nostra per i casi che oltrepassano le competenze nostre pur sempre para- medicali..Attrezzato in materiale biancheria ... disinfettanti.. aspiratori.. pure un condensatore di ossigeno. Con gli usa e getti il lavoro nostro é molto allegerito e ciò grazie alll’ultimo container inviato da voi. Bene, speriamo che un giorno questi nostri fratelli avranno il coraggio di accettare e convincersi su questi Centri di Cura, divenuti indispensabili oggi con l’arrivo delle nuove patologie invalidanti o con tendenza alla cronicità come : le cardiovascolari ; i tumori di vario genere ; il diabete.
Presento i progettini più recenti assicurandovi che gli altri continuano ed avanzano...
I primi di gennaio abbiamo organizzato e realizzato una Missione Bibblica Diocesana, grande l’affluenza 240 persone hanno assistito regolarmente la formzione prima dell’invio. Tema “ Alla scoperta di San Paolo”. I partecipanti hanno molto apprezzato .
Il piatto caldo giornaliero ai 300 detenuti malnutriti ed ammalati, continua regolarmente grazie ad un ultimo soccorso della Karim; dall’ntervento pure del Dottor Venturelli Fiera di Rimini ; dall’invio , per l’ennesima volta , del gesto generoso del Dottor Iorio al quale annuncio di aver chiesto anche una Santa Messa tutta per lui, che il Signore continui a dargli il coraggio e la forza nell’accettazione della Sua volontà. Auguri!
Abbiamo preso in mano, vista la necessità, la costruzione e l’ammiglioramento di due scuolette per le elemntari , in due villaggi un po’ sperduti e poveri . Uno cioé Banegham Santa Maria Maddalena, l’abbiamo affidata alla Parrocchia di Dogana che già l’anno scorso ha completato e resa funzionale la bella scuoletta d Bandjung ( loro la chiamano la scula dell’Abbé Ferdinanad...) .
L’altra a Baleveng Saint Thomas affidata al Centro Missionario di Cittadella tramite la nostra amica Silvia Soffia che già ci ha aiutato per le cure della piccola Belinda di 10 anni, nata con una malformazione cardiaca. Malaticcia fin dalla nascita, solo un anno fa , le fu fatta la diagnosi...
Stiamo pure preparando e cucendo le lenzuola di detenuti minori... 38 grandi lenzuola per materasso 140X 190 a loro offerti cinque anni fa , dormivano sul legno nudo; questo turno di rinnovamento lenzuola, é il terzo... In ogn imodo in questi giorni andrò per la consegna... Immagino la festa ! , ne avrete le foto nel nostro sito ... che anche questo sarebbe da aggiornare ...
Continuo la passeggiata serale dai detenuti ricoverati all’Ospedale Provinciale, i casi acuti gravi riferiti dall’infermeria delle prigioni...
Il mio tempo si può dire non manca di occupazioni , per di più il campanello di casa , squilla facilmente; basta che si veda la macchina nel cortile , non mancano le visite...
Carissimi, vi annuncio il mio prossimo viaggio verso di voi nel corrente del mese di giugno prossimo. Desidero riabracciarvi e pure un po’ di riposo.
Buona Pasqua a tutti che estenderete a chi più vi sta a cuore! Grazie.
Maria.
Pasqua 2008
A voi tutti carissimi amici e famigliari,
vengo col mio vivo augurio di Pace e di Speranza.
Nella speranza siamo salvati dice S.Paolo ai Romani ed anche a noi. (Rm.8,24)
Si, la nostra Pasqua 2008, la vivremo nella Speranza. Accogliere la speranza del mondo ci invita a rendere conto della nostra speranza così come ci invita sovente l’Apostolo Paolo nelle sue diverse lettere: “Trasmetti la Parola che tu ricevi”. Durante questa quaresima domandiamo allo Spirito Santo di aprire i nostri cuori e la nostra intelligenza alla Parola affinché da essa abitati, noi possiamo rendere conto della nostra speranza!
Risvegliare la nostra fede nella Parola di Dio che può trasformare il mondo poiché essa può toccare e trasformare il nostro cuore. Quale tempo prendiamo noi durante questo periodo di quaresima, per leggere e meditare la Parola di Dio al fine che sorga in noi la domanda che Gesù ha fatto, un giorno ai due ciechi che imploravano la sua pietà: “Credete voi che io possa fare questo?” (Mt. 9,28). Allora come per questi ciechi, la Parola di Dio ci darà la vista, la parola ci metterà sulla strada, ci aprirà dei sentieri di riconciliazione.
La missione di trasmettere la speranza.
Oggi le “terre straniere”, sono oramai in casa nostra, pagani di laggiù che vengono da tutti altri continenti, pagani di casa nostra usciti dal dubbio delle nostre culture dell’oggetto consumato o vantabile... L’invio di Cristo si traduce allora nel quotidiano dell’incontro, attraverso il dialogo e l’ascolto reciproco in termini di condivisione e di scambio della nostra e loro storia. La salvezza si annuncia, non per delle convinzioni imposte, ma per delle speranze rivelate. A ciascuno d’intendere nella sua propria lingua “le meraviglie di Dio”. ( Atti 1,11)
“ Dimmi la tua speranza”, vuol dire che, più che dare dei buoni consigli di speranza, ci mettiamo piuttosto all’ascolto degli altri, di qualsiasi altro per ricevere da lui dei messaggi di speranza, delle ragioni per condividere delle strade di umanità e di fraternità. Occorre vedere bene come la speranza non é mai solitaria e autosufficiente.. In modo particolare ai nostri giorni é aperta verso i più svariati settori e di molteplici attori senza opposizioni di razza o di lavoro, di età o di culture. La gioia di un bambino, il ritorno di un ammalato, l’amore tra le coppie, un giovane che passa ai suoi esami, così come la scoperta della fede o la festa di un quartiere, una celebrazione liturgica che tocca il cuore e cambia lo sguardo sugli altri come su Dio.
Tutto ciò che fa sorridere e rivivere, noi vogliamo ascoltarlo come un mormorio di Dio per la nostra umanità. E’ importante pure di meravigliarsi della speranza degli altri e di farne il gusto della nostra propria preghiera e l’anima dei nostri propri impegni. Ciascuno può dire all’altro: “Ho bisogno della tua speranza per sperare in me e nell’avvenire”.. E’ sempre da un altro che noi riceviamo la gioia di sperare.
“La speranza nell’incrocio della fede e dell’amore”. Nella nostra società moderna noi vediamo rifiorire le credenze, le sette e i gruppi spirituali i più svariati, da una parte, ma nello stesso tempo troppa gente e dei giovani si rifugiano nella droga o si addormentano nell’alcolismo e nella loro distruzione. E’ ben per questo che Evangelizzare, non é convertire verso le nostre idee o riportare qualcuno verso una cappella, ma rileggere con dei fratelli ciò che fa credere alla vita ed a osare ad amare in verità. La speranza é l’incrocio della fede nell’uomo e nell’amore di Dio.. e questo noi lo riceviamo dal Vangelo, noi lo condividiamo come una gioia ricevuta da Dio per ogni essere umano, anche al di là delle frontiere tra le religioni e le credenze. Una speranza senza frontiere né barriere.
“Spe Salvi “di Benedetto XVI.. Citazione :” La vera fisionomia della speranza cristiana. Chiediamoci: che cosa possiamo sperare? E che cosa possiamo non sperare? Innanzi tutto dobbiamo costatare che un progresso addizionabile é possibile solo in campo materiale.. Qui nella conoscenza crescente della strutture della materia e in corrispondenza alle invenzioni sempre più avanzate, si da chiaramente una continuità del progresso verso una padronanza sempre più grande della natura. Nell’ambito invece della consapevolezza etica e della decisione morale non c’é una simile possibilità di addizione per il semplice motivo che la libertà dell’uomo é sempre nuova e deve sempre nuovamente prendere le sue decisioni. Non sono mai semplicemente già prese per noi da altri. – in tal caso, infatti, non saremmo più liberi. La libertà presuppone che nelle decisioni fondamentali ogni uomo, ogni generazione sia un nuovo inizio. Il tesoro morale dell’umanità non é presente come sono presenti gli strumenti che si usano; esso esiste come invito alla libertà e come possibilità per essa. ( fine citazione ).
Carissimi, v’invito e prego affinché abbiate il coraggio di prendere in mano l’ultima Enciclica del nostro Papa ... é forte e meravigliosa. liberatrice , un cammino nella Speranza! Redenzione.
Ecco che voglio ora condividere due mie grandi speranze. Condividerle con voi e viverle con i miei fratelli Camerounesi.
a) Il popolo Camerounese sta vivendo una povertà a conseguenze inimmaginabili; vorrei parlare della povertà dell’ignoranza. Sì, “ la povertà dell’ignoranza “ il peggiore nemico che ritarda il progresso e continua a creare limiti... e problemi.
Quante malattie inutili, decessi inutili causa l’ignoranza in materia di salute! Quante paure che ti portano a giudicare, condannare l’altro, alla gelosia, allo scoraggiamento verso il futuro : mancanza di speranza , dunque mancanza d’impegno...Ignoranza che rende irresponsabili, sfruttatori.. ecco la corruzione che dilaga in Cameroun!, ecco le evasioni verso le città, verso i paesi dell’Europa!
Ecco cosa intendo per Bafoussam: “ Radio Speranza “ Ecco la mia grande speranza per i miei fratelli! Speranza anche per me: poter realizzare questo mio ultimo sogno se il buon Dio mi permette ancora qualche anno di presenza; realizzare quest’ultimo sogno prima di tornare là dove la mia vocazione alla solidarietà ed alla condivisione, é nata; cioè casa mia in Italia.
La radio, sì, una radio locale tenuta e mantenuta dai locali, da loro stessi. Il Cameroun é ricco di potenze intellettuali, specialisti che saranno pure volontari e fieri di mettere a disposizione le loro conoscenze, fare risuonare la loro voce in ogni angolo, per mantenerla aperta 24 ore su 24!
Gli apparecchi radio qui sono alla portata di tutti e ce l’hanno sempre accesa... Tra tutti i mezzi più moderni, la radio é pure quello che più si addice all’informazione, alla formazione, all’educazione; l’audio rimane più impresso, aiuta a ritenere e lascia liberi alle scelte per cambiamenti di comportamento... Il pensiero non é distratto dalla vista, guaio che procurerebbe la TV.
E’ in occasione della festa di Pasqua che vi annuncio: il mio sogno sembra si stia realizzando...
Mi fermo e vi chiedo una preghiera!
Nel gennaio scorso un sabato e, precisamente il 26, il Signore mi da di incontrare uno sponsor per le grosse spese di impianto: antenne ed immobile. Uno sponsor ancora una volta italiano...
Non li ho cercati, sono venuti da me e... sul tavolo del mio ufficio al Centro Baleng, hanno notato l’articolo che apparve su Famiglia Cristiana N° 35 “Radio speranza”.
Dunque il 2008 ci sta riservando delle gioie!
Ci hanno assicurato un primo scambio di programma: intervento, durante il mese di marzo prossimo. Noi qui, ci stiamo organizzando per quella che sarà la funzionalità della radio: giornalisti ( già abbiamo due Sacerdoti Diocesani preparati); luogo e piano dell’impiantazione, probabile personale da preparare...
Denominazione: ” Radio Diocesana Bafoussam”.
b) Il Centro cure Palliative.ve lo presentai lo scorso anno... Abbiamo già dato inizio, personale sul posto, strutture in ordine. Tanta buona volontà di poter accogliere ed accompagnare gli ammalati, ma, sì, purtroppo c’é un ma,... mi spiego in poche parole: l’Africano nella sua mentalità quando é ammalato e non importa di quale malattia, vorrebbe sempre guarire e guarire presto! Il concetto di malattia a lunga durata, di malattie croniche !?... non ne vuole sapere. Conclusione, si avvicina a noi e poi dopo qualche settimana se ne va; la famiglia si riprende il caso e va a provare in un altro ospedale o verso un ciarlatano oppure un marabu. ..quì, la necessità ancora della radio: far risuonare le informazioni...Un desiderio, due sogni del vivere e del meglio vivere del Camerounese di oggi. Con nel cuore questi due sogni, vi lascio con un abbraccio amichevole e frateno.
Buona Pasqua nella grazia della redenzione, nella Speranza!
Maria. |