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TRE GIORNI DI GRAZIA

Cappella Istituto Maria SS.Annunziata
Care sorelle vi scrivo con l’emozione di condividere con voi l’Amore di Dio, ma anche e soprattutto di condividere la bellezza del sentirmi parte di questa grande Famiglia voluta da Dio. Sono Francesca una ragazza di Matera, novizia Annunziatina e quest’anno ho partecipato all’incontro di formazione delle Novizie a Roma. Con gioia provo a raccontarvi questi tre giorni. Mi piace iniziare ringraziando Dio per quel passo in più che mi ha fatto fare in quel lungo e meraviglioso cammino della conoscenza del Suo Amore e dell’Istituto. Venerdì 13 febbraio, dopo un’esame all’università a Bologna, corro (nel vero senso della parola) in stazione, con l’intento di prendere il primo treno utile per poter raggiungere Via Antonino Pio numero 40. Lì ad aspettarmi c’erano già le altre novizie: Giusy della Sicilia (novizia del secondo anno), Catia e Adina di Città di Castello, ma un’altra di noi mancava all’appello: Annamaria di Lecce, rimasta a casa per volontà di Dio.
Sappi cara Annamaria che quei giorni ti abbiamo portata sempre con noi.

Era solo la seconda volta che ero a casa Annunziatine, ma tutto era diverso dalla prima volta; da parte mia non c’era più quella riservatezza, quella discrezione nel parlare e nel fare... no!! mi sentivo a casa. WoW! Tutte le sorelle presenti quei giorni si sono prese cura di noi. La coroncina a San Paolo pregata nella nostra cappellina ha dato inizio ai tre giorni e l’incontro di Saulo con Gesù è stato il tema della riflessione guidata da don Vito. L’incontro con la Parola è sempre il momento più intimo. L’«improvviso » della chiamata di Paolo mi ha seguita nella meditazione e di riflesso anche i disorientanti, ma meravigliosi, “fuori programma di Dio” nella mia vita. Con la Celebrazione Eucaristica abbiamo fatto riposare e nutrito la nostra anima, ma devo confidarvi un mio peccatuccio di quei giorni: alla fine di ogni Santa Messa non ero più attirata dal tabernacolo… bensì dalla sala da pranzo: quell’odorino, alle 19:30 e alle 12:30 di ogni giorno, proveniente dalla cucina che arrivava fin nella cappellina mi attirava altrove. Ti chiedo perdono Gesù… ma ti ringrazio anche per le doti culinarie donate a Gaetana e Roberta, che in quei giorni hanno riversato l’amore che hanno per te… in noi.

Signore grazie anche per Teresa e Fortunata che hanno fatto da corona ai nostri incontri. La giornata di sabato è stata il fulcro di tutto. La mattina abbiamo meditato sui mezzi che ci aiutano a raggiungere la santità: i tre voti, nel modo in cui sono presentati da don Alberione: la povertà come massima ricchezza, la castità come massimo amore, l’obbedienza come massima libertà. Nel pomeriggio, il pellegrinaggio previsto ci ha portate al Santuario Regina Apostolorum. Era la prima volta che visitavo quel luogo. Mi hanno spiegato che è frutto di un ex voto; non avrei mai immaginato che si potesse ringraziare Dio così… e don Alberione l’ha fatto! Ero senza parole. La grandezza della basilica, gli affreschi sui dogmi della Madonna, i dipinti su san Paolo, i mosaici in cripta, tutto il complesso paolino che fa da cornice… e poi la stanza di don Alberione con i suoi effetti personali, l’altare dove celebrava. In quei luoghi abbiamo pregato insieme il Santo Rosario per le vocazioni, uno dei Rosari più belli della mia vita. Ho provato un forte legame con le altre sorelle. Giusy Catia Adina, grazie per quei giorni, mi avete parlato di Dio. Poi sulla tomba dei beati Giaccardo e Alberione, ognuno di noi, ha avuto il suo momento di intimità. A conclusione della giornata, una testimonianza della potenza dell’Amore che guarisce, converte, riempie, dà gioia, ci è stata data dal film della vita della prima Santa africana non martire: Bakita. La stessa sera, prima di andare a dormire, noi quattro novizie ci siamo raccolte in cucina, davanti ad una tazza di camomilla e ci siamo raccontate le meraviglie di Dio nella nostra vita. Così anche il giorno seguente, le due “sentinelle”, Caterina e Annamaria, hanno dato testimonianza della loro vita in Cristo e in particolare di come vivono i tre voti da Annunziatine. Con la Celebrazione Eucaristica abbiamo ringraziato Dio per quei giorni di Grazia. Ultimo pranzo insieme e siamo poi partite con la gioia nel cuore e con i volti trasfigurati dall’Amore di Dio scoperto in quei giorni.

Francesca V.