Così ci siamo organizzate, preparate, e abbiamo dovuto anche anticipare la partenza, perché a Bucarest in quei giorni c’erano tutti i Capi di Stato, e aeroporti e strade rimanevano chiusi. Cosicché siamo arrivate il 31 marzo a Bucarest, e ripartite il giorno dopo la Professione di Consuela, e cioè il 7 aprile. Siamo partite alle 17,30 da Bologna, e siamo atterrate a Bucarest alle 20,30 (loro sono avanti di un’ora rispetto a noi), pioveva, ed era buio. Ad aspettarci c’era Consuela con un’amica, e una Dacia… come dire una “Fiat” da noi!
Non era un problema il riconoscerci, c’eravamo viste tante volte in chat, per parlare e pregare insieme i Vespri. L’incontro è stato di una gioia indescrivibile per tutte, una grande emozione davvero. Siamo arrivate a casa di Consuela, dove ci aspettava la mamma, anche lei non vedeva l’ora di vederci dal vivo, di conoscerci. Una donna dolce, energica, coraggiosa nell’affrontare l’infermità che la costringe sempre a letto. Ci è venuta incontro anche puffyna… una graziosa gattina. Ci siamo sentite subito accolte e libere come fossimo a casa nostra.
Per la sera dopo avevamo già un invito a cena dalle suore Paoline. Le distanze a Bucarest sono enormi; per arrivare dalle Paoline ci voleva quasi un’ora in autobus. Altre volte abbiamo preso il taxi; sono ad ogni angolo di strada e costano quanto il bus, e si faceva molto prima. La cena dalle Paoline fu davvero emozionate; prima la preghiera comune in cappella, poi a tavola. La tavola era imbandita a festa. Anche per loro è stata una gioia incontrarci, stare insieme come Famiglia Paolina, conoscerci, raccontare, ridere e scherzare. Davvero l’incontro e l’accoglienza ci hanno commosse, anche Gabriella ha detto che una accoglienza così fraterna non l’aveva mai vissuta. Stare insieme come Famiglia, per fare festa a Consuela!
Le abbiamo conosciuto tutte le suore, una per una, e Sr. Mercedes, che ha seguito fin dall’inizio Consuela per la sua formazione. Guai se non ci fossero state le Paoline e Sr. Mercedes! Per Consuela sono un punto di appoggio, di riferimento, un aiuto su tutto e per tutto. Non potete immaginare cosa hanno fatto per la preparazione della Professione di Consuela. Hanno preparato un libretto per far conoscere il nostro Istituto e la FP in lingua rumena, hanno preparato l’immaginetta di Consuela, e fatto tante altre cose. Consuela ha collaborato nella traduzione. Le vogliono proprio un gran bene, più che sorella nostra, è figlia loro!
Alla sera andavamo a Messa in parrocchia, ma non vi dico, non capivamo niente naturalmente, ma seguivamo la messa con gli occhi e il cuore. La gente, si aspettava di vedere queste Suore, amiche di Consuela, vestite di nero, occhi bassi e corona in mano… Figuriamoci! Hanno visto in noi persone normali, che ridono e scherzano.
Durante la settimana, Consuela e Gabriella hanno fatto preparativi per il buffet che si sarebbe tenuto in casa di Consuela dopo la Professione. Abbiamo fatto spese, Gabriella ha fatto dei dolci, lavorava come fosse a casa sua. Io ero addetta alle comunicazioni, e mi intrattenevo con la mamma perché, mamma Maria, parlava a ruota libera. Io naturalmente, non capivo niente, ma ascoltavo a bocca aperta e annuivo, dicevo sempre: “ Da… da” (che vuol dire Sì), cambiavo tono di voce, ma sempre ripetevo, “da… da”; e poi tante pentole e piatti mi hanno fatto lavare, loro due erano le pasticciere… ed io la lavapiatti. Quante risate abbiamo fatto. Che settimana indimenticabile!
È arrivato il giorno della Prima Professione di Consuela. Ma ci pensate? Io così schiva, mi sono trovata catapultata in una situazione più grande di me. Testimone! Firmare assieme a Sr. Mercedes! La Chiesa era vestita a festa, bella, la gente era numerosa, era lì per assistere a questo nuovo evento, per Consuela! Sr. Francesca fsp, all’inizio della Messa ha spiegato bene, in rumeno, in che cosa consisteva questa nuova forma di consacrazione nel mondo, e ha presentato gli Istituti che formano la Famiglia Paolina. È stata molto brava, brave tutte le Suore, ci sono rimaste nel cuore. Dalla canonica siamo partite in processione verso la Chiesa. Dopo i chierichetti c’era Consuela, poi io e Sr. Mercedes e i sacerdoti concelebranti. Mi sembrava di essere a un matrimonio, per la timidezza non ho guardato nessuno in faccia. Consuela era luminosa, emozionata, ma felice, le Figlie, io e Gabriella le facevamo da corona; un cuor solo e un’anima sola, sicure di tante altre sorelle presenti spiritualmente, che ci seguivano e pregavano per Consuela, per noi, con noi.
Il Vescovo mentre faceva l’omelia si è scusato con noi, perchè non capivamo niente di quanto diceva. Per fortuna che una figlia ha trascritto tutto (si può leggere l’omelia sul sito). È stata una celebrazione che ha toccato il cuore di tanti; la gente ha seguito attenta, silenziosa, composta; il coro ha suonato e cantato meravigliosamente, erano così intonati e bravi che pensavamo fosse una registrazione, invece cantavano dal vivo.
Non avevo mai visto e vissuto una Prima Professione nostra, fatta pubblicamente in parrocchia, l’emozione è stata grande. Se pensiamo poi che Consuela è la prima vocazione del nostro Istituto in terra Rumena... Il Signore ci ama!
Finita la funzione, siamo usciti di nuovo in processione, poi sul sagrato è scoppiata la gioia di tutti. La gente si stringeva attorno a Consuela, abbracci, baci, pasticcini, foto, fiori, sorrisi a volontà per tutti; tutti ci capivamo perché erano gli occhi a parlare un’unica lingua, quella dell’amore, della gioia. Consuela era emozionata e felice, attenta, sorridente, solare, come l’ha definita Gabriella.
Poi via, di corsa a casa per il buffet. È usanza del luogo offrire il pranzo al Vescovo, al parroco e ai sacerdoti concelebranti. Dolci a volontà, specialità preparate da Consuela, altre da Gabriella, le Paoline sono arrivate con un mazzo di fiori e tanto altro, sono arrivati amici, vicini di casa con doni, dolci; la casa era piena, di voci, di luce, di sorrisi, di amore, di gioia per Consuela, per noi e tutti.
Noi non le faremo mancare la nostra presenza spirituale, la nostra preghiera, il nostro affetto.
Ci è dispiaciuto partire cara sorellina, ma torneremo, stanne certa.
Angelina T.
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